I forti Garcia e Vittoria furono costruiti, sfruttando la presenza di due isolotti contigui intorno al 1567, nella parte Nord della rada di Augusta1. Le due fortificazioni sorsero per volere del viceré dei regni di Sicilia e di Napoli Don Garcia de Toledo (portano rispettivamente il suo nome e il nome della moglie) per difendere la piazzaforte della città dalle frequenti incursioni barbaresche.

Immagine satellitare della rada di Augusta
Il forte Garcia, situato sul lato Ovest, è più esteso in pianta ma è anche il più basso in quanto costituito solo da spessi bastioni all’interno dei quali furono realizzati, alloggiamenti bui umidi (con aperture solo sulla corte interna e non verso l’esterno per non aumentare la vulnerabilità della costruzione). Il forte Vittoria, invece, oltre ad una parte di ambienti realizzati dietro le murate, mostra un’ampia costruzione, realizzata in buona parte in epoche successive, e che è stata utilizzata sia come ospedale che come carcere e, infine, base della Marina Militare nel corso dell’ultimo conflitto mondiale.

Immagine satellitare dei due forti
La copertura degli ambienti del forte Garcia è realizzata sicuramente con robusti archi in pietra dimensionati per poter reggere il peso dei grossi pezzi d’artiglieria che, nelle epoche in cui il forte fu usato per gli scopi difensivi, erano posti dietro gli spessi spalti in apposite piazzole semicircolari ancora visibili.
Il forte Vittoria ha forma pressappoco quadrangolare, è più piccolo in pianta, ma mostra ambienti sopraelevati con numerose finestre verso l’esterno. Vi si accede dal lato Ovest attraverso la piccola striscia che lo collega al forte Garcia. Su questa striscia di terra, dal lato del forte Vittoria, esiste un attracco per piccole imbarcazioni.
I due forti fanno parte di un unico progetto di potenziamento delle difese della piazzaforte di Augusta (la cui difesa era imperniata nell'imponente castello svevo potenziato dagli Aragonesi) in quanto dopo qualche anno, nel 1570, su un altro scoglio affiorante a circa 300 m a sud dell’isola fu costruita la torre Avalos a difesa dell’ingresso nella rada. Queste fortificazioni erano un potente baluardo a difesa della città. I primi due, poi, difficilmente raggiungibili dall’artiglieria di minor calibro posta sopra alle possibili navi attaccanti che erano, invece, alla portata della più efficace artiglieria fissa posta nei forti. Appare, pertanto, strana la capitolazione della città ad opera della flotta francese nel 1675 tanto da far pensare al tradimento del comandante della piazzaforte.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale i due forti sono stati praticamente abbandonati all’incuria e al degrado. Sono stati saccheggiati di tutto ciò che era stato lasciato dalla Marina Militare e che avrebbe potuto costituire documentazione per un uso successivo.
Sono stati completati da poco i lavori di recupero e messa in sicurezza del forte Vittoria da parte della Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Siracusa. Ci auguriamo che l'edificio non venga di nuovo abbandonato ma utilizzato al meglio e aperto ai visitatori almeno qualche giorno a settimana.
È ben visibile il risultato del restauro sul forte Vittoria
Come pubblicato nel sito dell'ITIS di Augusta, a cura del dott. Luca Di Giacomo, (indirizzo:
http://www.itisaugusta.it/corso/offarch/Vittoria_sito/accesso_vit.htm) i forti sono visitabili previa autorizzazione dell'Autorità Portuale di Augusta.
Su richiesta, il servizio di traghettamento viene svolto dal gruppo barcaioli che ha sede presso la vecchia Darsena.
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1 Non sembra corretto parlare (per allora) di porto di Augusta in quanto la diga foranea non esisteva.