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aggiornato al 02-Feb-2024

Un drastico intervento di potatura

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Augusta com'era

Augusta Framacamo

 

 

L'insensato intervento è stato realizzato dalla Biomasse Sicilia S.p.A. che è una società che opera per reperire legname per la centrale elettrica a biomasse operante nella valle del Dittaino in provincia di Enna, su commissione dalla Marina Militare con l'intento dichiarato di "prevenire crolli di rami e incendi".

Riteniamo che la gravità di tale scempio, perpetrato ai danni dell'unico polmone verde della città di Augusta, sta nel fatto che esso è stato compiuto commettendo una serie di illeciti.

Innanzitutto c'è da dire che la zona del parco devastata ricade nell'area che il Comune di Augusta ha avuto in concessione demaniale dal 13/7/2004 e che ha destinato alla pubblica fruizione dal maggio 2010 fino al mese di giugno 2012.

Durante tale periodo di concessione il Comune di Augusta ha approvato nel 2010 un progetto preliminare di "Recupero dell'ex Hangar per dirigibili e sistemazione dell'area esterna immediatamente circostante" nel quale era prevista la valorizzazione del parco alberato e pertanto, come riportato nell'allegato "Rilievo topografico vegetazionale" ogni albero del parco era stato censito.
Poi con la nota del 30 ottobre 2015 il Comune ha fatto istanza di restituzione all'Agenzia del Demanio dell'Hangar e degli edifici di pertinenza ed ha contemporaneamente richiesto la concessione di una vasta area (tutta la restante parte dell'ex-idroscalo) che comunque comprende anche questa stessa zona della quale aveva già la concessione, anche se con termini scaduti.

Si sa ancora che tale zona del parco nel 2013 era già stata oggetto di interesse da parte della Marina Militare che ne aveva fatto richiesta di concessione motivandola con esigenze strategiche. Tale concessione, a quanto è dato sapere, all'epoca del taglio degli alberi non l'aveva.

Al di là del fatto che la Marina Militare potesse avere o meno qualche diritto sull'area in questione, c'è da ribadire che il taglio degli alberi è stato effettuato in un'area tutelata dal Piano Paesaggistico Regionale con livello di tutela 3, cioè la massima, dove certamente non poteva effettuarsi il taglio degli alberi e dove, comunque, per ogni intervento è necessaria la preventiva autorizzazione dalla Soprintendenza o dall'Agenzia del Demanio, che in questo caso, a quanto è dato sapere, non c'era.

Inoltre l'area dell'Aeroscalo, con Decreto dell'Assessorato Regionale n. 3028 del 5/11/2014, è stata dichiarata complesso monumentale di interesse culturale, ed è da ritenersi un unicum, assimilabile ad una cittadella militare meritevole di tutela nel suo complesso e quindi sottoposto a tutte le prescrizioni di tutela contenute nel Codice dei Beni Culturali. La costruzione della cittadella dell'Aeroscalo è stata ultimata nel 1920 ed il parco alberato risale orientativamente a quell'epoca. Anche per questa ulteriore declaratoria qualunque intervento doveva essere autorizzato dalla Soprintendenza.

Riteniamo che questo disastro sia la diretta conseguenza dello stato di abbandono in cui negli ultimi anni è stato fatto ripiombare l'Hangar da tutti gli enti che hanno competenza o interessi in quell'area: il Comune, la Marina Militare e soprattutto l'Agenzia del Demanio di Catania che, per quanto ci riguarda, non ha dato prova di efficienza e adeguatezza in tema di custodia e valorizzazione dei beni culturali.

 

 

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